Al via il fondo di venture capital del Governo per le start up e le Pmi innovative ad alto potenziale di crescita. Il consiglio di amministrazione di Invitalia Ventures, la SGR del gruppo Invitalia, ha approvato il regolamento del nuovo fondo di venture capital “Italia Venture I”, avviando ufficialmente le operazioni di investimento. Il fondo ha il suo presupposto nel decreto del 29 gennaio 2015 del Ministero dello Sviluppo economico che ha previsto un fondo per la crescita sostenibile.
Il fondo a carattere pubblico-privato, con un patrimonio iniziale di circa 50 milioni di euro, messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, è aperto ai co-investitori privati (per reperire maggiori risorse), tra i quali hanno già espresso la loro adesione i maggiori fondi di venture capital italiani (internet ed energia) e alcuni fondi internazionali, cinesi, svizzeri francesi e statunitensi.
Imprese innovative e start-up - L’art. 25, comma 2 del DL 179/2012, offre una definizione di start-up innovative, ovvero, “impresa startup innovativa, è la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione e che presentano oltre altri requisiti specifici che non saranno qui elencati, i seguenti requisiti di base:
• svolge attività d’impresa da non più di 60 mesi;
• è residente in Italia ai sensi dell'articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell'Unione europea o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
• il totale del valore della produzione annua, a partire dal 2° anno di età, così come risultante dall'ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro;
• non distribuisce, e non ha distribuito, utili;
• ha, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
• non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda”.
Il Fondo interverrà, prevalentemente, per finanziare ‘investimenti successivi’ in imprese già raggiunte da operazioni di ‘early stage financing’ (operazione di acquisizione temporanea di quote di partecipazione al capitale di società, da parte di un intermediario specializzato, finalizzate a finanziarne la fase iniziale).
Ambito territoriale degli investimenti - Gli investimenti saranno effettuati per l’80% in Italia, mentre per la parte rimanente si cercherà di dare impulso allo sviluppo internazionale di start up italiane, comunque già costituite e attive, l’intervento degli investimenti è individuato in un range che va da 500 mila a 1,5 milioni., con una quota di copertura, in preferenza, stabilità intorno al 50% (si può arrivare anche al 70%). L’obiettivo è quello di entrare nel capitale di almeno 100 imprese innovative, con una previsione di una presenza che non vada oltre il settimo anno. L’area di interesse è concentrato quindi su aree di mercato a forte sviluppo tecnologico, quali, internet, Ict, logistica, meccatronica, biotecnologie, green economy ecc.
Accesso al fondo – È previsto un approccio diretto con il gestore del fondo, anche tramite facebook al fine di proporre la propria candidatura al “team d’investimento” che baserà la valutazione su indici di performance aziendali innovative, quali, ad esempio i clienti acquisiti in un determinato intervallo di tempo, velocità di acquisizione, confronto performance prodotto con gli standard tecnici di riferimento; tali criteri non vanno a sostituire i tradizionali criteri di natura economica, ma li integrano al fine di una efficace valutazione della candidatura.
Fonte: Fiscal Focus
Il fondo a carattere pubblico-privato, con un patrimonio iniziale di circa 50 milioni di euro, messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico, è aperto ai co-investitori privati (per reperire maggiori risorse), tra i quali hanno già espresso la loro adesione i maggiori fondi di venture capital italiani (internet ed energia) e alcuni fondi internazionali, cinesi, svizzeri francesi e statunitensi.
Imprese innovative e start-up - L’art. 25, comma 2 del DL 179/2012, offre una definizione di start-up innovative, ovvero, “impresa startup innovativa, è la società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione e che presentano oltre altri requisiti specifici che non saranno qui elencati, i seguenti requisiti di base:
• svolge attività d’impresa da non più di 60 mesi;
• è residente in Italia ai sensi dell'articolo 73 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o in uno degli Stati membri dell'Unione europea o in Stati aderenti all'Accordo sullo spazio economico europeo, purché abbia una sede produttiva o una filiale in Italia;
• il totale del valore della produzione annua, a partire dal 2° anno di età, così come risultante dall'ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, non è superiore a 5 milioni di euro;
• non distribuisce, e non ha distribuito, utili;
• ha, quale oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
• non è stata costituita da una fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda”.
Il Fondo interverrà, prevalentemente, per finanziare ‘investimenti successivi’ in imprese già raggiunte da operazioni di ‘early stage financing’ (operazione di acquisizione temporanea di quote di partecipazione al capitale di società, da parte di un intermediario specializzato, finalizzate a finanziarne la fase iniziale).
Ambito territoriale degli investimenti - Gli investimenti saranno effettuati per l’80% in Italia, mentre per la parte rimanente si cercherà di dare impulso allo sviluppo internazionale di start up italiane, comunque già costituite e attive, l’intervento degli investimenti è individuato in un range che va da 500 mila a 1,5 milioni., con una quota di copertura, in preferenza, stabilità intorno al 50% (si può arrivare anche al 70%). L’obiettivo è quello di entrare nel capitale di almeno 100 imprese innovative, con una previsione di una presenza che non vada oltre il settimo anno. L’area di interesse è concentrato quindi su aree di mercato a forte sviluppo tecnologico, quali, internet, Ict, logistica, meccatronica, biotecnologie, green economy ecc.
Accesso al fondo – È previsto un approccio diretto con il gestore del fondo, anche tramite facebook al fine di proporre la propria candidatura al “team d’investimento” che baserà la valutazione su indici di performance aziendali innovative, quali, ad esempio i clienti acquisiti in un determinato intervallo di tempo, velocità di acquisizione, confronto performance prodotto con gli standard tecnici di riferimento; tali criteri non vanno a sostituire i tradizionali criteri di natura economica, ma li integrano al fine di una efficace valutazione della candidatura.
Fonte: Fiscal Focus